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Correlazione Sismica con l'attività Solare
Solar Activity Correlations
La correlazione tra Attività Solare e Innesco Sismico Globale è un elemento importante della ricerca del Radio Emissions Project, che dal 2009 studia e correla questi fenomeni.
Benché nel nostro Paese (l'Italia) molte delle Istituzioni e molti dei ricercatori Geologi e Vulcanologi non considerino ancora tali dati, nel resto del mondo, la comunità scientifica internazionale osserva da tempo questi studi annoverandoli all'interno di una vasta bibliografia scientifica riconosciuta, guardando con interesse e curiosità le correlazioni da noi realizzate nel corso degli anni
Nelle pagine contenute in questo sito, abbiamo compreso quali sono le basi scientifiche su cui si basa l'intero meccanismo di sismogenesi. Tale meccanismo è determinato principalmente dalla meccanica solare e dai fenomeni da essa generati che vanno a ripercuotersi sul nostro Pianeta e che determinano un innesco sismico su larga scala.
Nel corso degli anni, molti ricercatori avevano evidenziato la palese presenza di fenomeni elettromagnetici in grado di precedere i terremoti, tra queste osservazioni vi erano le variazioni elettromagnetiche delle portanti antropiche determinate dalla variazione della propagazione e le emissioni elettromagnetiche di tipo non antropico che sembravano comparire prima dei sismi. Nessuno aveva comunque compreso che tali segnali erano non solo generati a livello locale, ma soprattutto da fenomeni che intercorrevano prima del sisma e che si manifestavano a molte migliaia di km di distanza e che erano generati dall'azione del Sole sulla nostra magnetosfera.
Da un punto di vista teorico, tale possibilità sembrerebbe impossibile, perché secondo alcuni, l'energia che servirebbe per determinare dei sismi di forte intensità non potrebbe essere contenuta all'interno della vasta gamma di fenomeni innescati dal Sole. Il Radio Emissions Project ha però compreso come in realtà la maggior parte dell'energia è presente sulla Terra, in prossimità delle aree a maggiore stress tettonico, dove cioè si accumula molta energia (scontro tra le masse di roccia in prossimità delle faglie attive), il Sole in tale contesto determina solo un innesco, facendo scattare quella che potrebbe essere definita una molla carica pronta a saltare.
L'osservazione del Radio Emissions Project è avvenuta all'inizio tenendo sotto controllo le variazioni geomagnetiche determinate dal Sole, per mezzo dell'impatto del vento solare sulla bolla magnetosferica. Tali variazioni alcune delle quali erano vere e proprie tempeste geomagnetiche di medio/alta intensità venivano registrate sempre prima di forti sismi M6+.
Non era un caso visto che i dati registrati dal nostro sistema di monitoraggio venivano correlati alle registrazioni effettuate da molti siti istituzionali i quali fornivano i dati relativi non solo all'attività geomagnetica terrestre, ma anche quelli dell'attività solare, della variazione ionica misurata al di fuori del nostro pianeta, all'interno della nostra magnetosfera e nella ionosfera.
Variazioni che erano sempre presenti nel 100% dei sismi M6+ verificatisi su scala globale.
Benché nel nostro Paese (l'Italia) molte delle Istituzioni e molti dei ricercatori Geologi e Vulcanologi non considerino ancora tali dati, nel resto del mondo, la comunità scientifica internazionale osserva da tempo questi studi annoverandoli all'interno di una vasta bibliografia scientifica riconosciuta, guardando con interesse e curiosità le correlazioni da noi realizzate nel corso degli anni
Nelle pagine contenute in questo sito, abbiamo compreso quali sono le basi scientifiche su cui si basa l'intero meccanismo di sismogenesi. Tale meccanismo è determinato principalmente dalla meccanica solare e dai fenomeni da essa generati che vanno a ripercuotersi sul nostro Pianeta e che determinano un innesco sismico su larga scala.
Nel corso degli anni, molti ricercatori avevano evidenziato la palese presenza di fenomeni elettromagnetici in grado di precedere i terremoti, tra queste osservazioni vi erano le variazioni elettromagnetiche delle portanti antropiche determinate dalla variazione della propagazione e le emissioni elettromagnetiche di tipo non antropico che sembravano comparire prima dei sismi. Nessuno aveva comunque compreso che tali segnali erano non solo generati a livello locale, ma soprattutto da fenomeni che intercorrevano prima del sisma e che si manifestavano a molte migliaia di km di distanza e che erano generati dall'azione del Sole sulla nostra magnetosfera.
Da un punto di vista teorico, tale possibilità sembrerebbe impossibile, perché secondo alcuni, l'energia che servirebbe per determinare dei sismi di forte intensità non potrebbe essere contenuta all'interno della vasta gamma di fenomeni innescati dal Sole. Il Radio Emissions Project ha però compreso come in realtà la maggior parte dell'energia è presente sulla Terra, in prossimità delle aree a maggiore stress tettonico, dove cioè si accumula molta energia (scontro tra le masse di roccia in prossimità delle faglie attive), il Sole in tale contesto determina solo un innesco, facendo scattare quella che potrebbe essere definita una molla carica pronta a saltare.
L'osservazione del Radio Emissions Project è avvenuta all'inizio tenendo sotto controllo le variazioni geomagnetiche determinate dal Sole, per mezzo dell'impatto del vento solare sulla bolla magnetosferica. Tali variazioni alcune delle quali erano vere e proprie tempeste geomagnetiche di medio/alta intensità venivano registrate sempre prima di forti sismi M6+.
Non era un caso visto che i dati registrati dal nostro sistema di monitoraggio venivano correlati alle registrazioni effettuate da molti siti istituzionali i quali fornivano i dati relativi non solo all'attività geomagnetica terrestre, ma anche quelli dell'attività solare, della variazione ionica misurata al di fuori del nostro pianeta, all'interno della nostra magnetosfera e nella ionosfera.
Variazioni che erano sempre presenti nel 100% dei sismi M6+ verificatisi su scala globale.
Andando a misurare ad esempio le variazioni geomagnetiche sull'asse Z (Verticale) si potevano osservare correlazioni importanti ed interessanti rispetto alla magnitudo dei sismi e alla loro profondità. Tale fatto doveva in qualche modo collegare i due fenomeni anche se non si possedevano conoscenze sufficienti per spiegare tale fenomeno.
L'osservazione mostrava fenomeni ripetibili che erano legati tra loro. Tali dati non possono essere smentiti e sono praticamente disponibili per chiunque. La variazione geomagnetica era legata, come è ovvio, all'attività Solare ed entrambe alla magnitudo ed alla profondità dei sismi M6+.
L'osservazione mostrava fenomeni ripetibili che erano legati tra loro. Tali dati non possono essere smentiti e sono praticamente disponibili per chiunque. La variazione geomagnetica era legata, come è ovvio, all'attività Solare ed entrambe alla magnitudo ed alla profondità dei sismi M6+.
Tali registrazioni, palesi e indubbie, risultano essere oggi un meccanismo sismogenetico da noi scoperto e preso in esame attraverso le nostre postazioni di monitoraggio geomagnetico che la scienza ufficiale comincia a considerare con molto interesse.
Alle variazioni geomagnetiche si affiancavano le variazioni ad esempio del numero di macchie solari visibili sulla superficie solare (numero di Wolf), del numero di flares e di CME da essi espulsi, con susseguente incremento dell'attività geomagnetica terrestre. Tali fenomeni sono legati coerentemente all'attività sismica terrestre perché modulati dalla medesima causa: l'attività solare. La variazione dell'attività solare (undecennale) seguiva le variazioni della magnitudo sismica e le variazioni della profondità dei terremoti.
Dal 2009, Iniziammo a correlare non solo i fenomeni innescati dal Sole ma anche le variazioni dell'orbita terrestre rispetto ai periodo e ai mesi dell'anno. Tale variazione seguiva il numero dei sismi totali su scala globale (incremento e decremento) che si osservava maggiormente ad inizio anno e a fine anno, con una flessione a metà anno circa. Questo era dovuto non a cause surreali o casuali, ma all'orbita terrestre la quale non è perfettamente centrata e sferica rispetto al Sole, ma ellittica con Apogeo e Perigeo.
Le osservazioni permisero di comprendere come la variazione del numero dei sismi era inversamente proporzionale alla distanza Terra - Sole. Maggiore era la distanza del Sole rispetto al nostro pianeta e minore erano il numero dei sismi, minore era la distanza della Terra dalla nostra stella e maggiore era il numero dei sismi, comprese le variazioni della magnitudo e della profondità.
Questo era dovuto al fatto che il Sole esercitava un chiaro innesco sismico per mezzo di alcuni fenomeni che incominciavamo ad identificare e a studiare. Tali variazioni annuali erano quindi dovute al Sole, che secondo noi è il centro principale della sismogenetica terrestre, per lo meno come chiara fonte di innesco.
Le osservazioni permisero di comprendere come la variazione del numero dei sismi era inversamente proporzionale alla distanza Terra - Sole. Maggiore era la distanza del Sole rispetto al nostro pianeta e minore erano il numero dei sismi, minore era la distanza della Terra dalla nostra stella e maggiore era il numero dei sismi, comprese le variazioni della magnitudo e della profondità.
Questo era dovuto al fatto che il Sole esercitava un chiaro innesco sismico per mezzo di alcuni fenomeni che incominciavamo ad identificare e a studiare. Tali variazioni annuali erano quindi dovute al Sole, che secondo noi è il centro principale della sismogenetica terrestre, per lo meno come chiara fonte di innesco.
La correlazione sino ad oggi appurata ha riguardato la variazione ionica della densità del mezzo interplanetario determinata da forti fenomeni solari, tra questi i CME e i Coronal Hole che sono veri e propri precursori sismici solari i quali generano precursori sismici interplanetari. Fenomeni di questa entità sono in grado di interagire con la Terra innescando correnti fluenti nella nostra magnetosfera e determinare effetti sulle faglia a maggiore stress tettonico per mezzo della Forza di Lorentz.
Nel corso degli studi eliofisici da noi eseguiti in tale ambito di ricerca, abbiamo potuto appurare come la Corrente Eliosferica Diffusa (Spirale di Parker) sia responsabile di tali inneschi proprio perché essa rappresenta una vera e propria membrana oscillante dotata di un campo magnetico e particelle nucleari in grado di determinare i fenomeni geomagnetici sul nostro pianeta.
Tale flusso di corrente risulta una fonte importante per la teoria sismogenetica da noi postulata, la quale contiene le basi concettuali di tipo scientifico che sono state accennate in questo sito.
Nel corso delle osservazioni abbiamo potuto appurare che le variazioni sismiche non avvengono solamente su scala globale, ma risultano correlate anche quelle microvariazioni o variazioni di minore portata anche a livello locale, come ad esempio è emerso per uno studio da noi condotto nell'area del Vulcano Laziale. Le osservazioni hanno potuto appurare come le variazioni dell'attività solare ricalcano la variazione della magnitudo e della profondità dei piccoli sismi avvenuti in tale area geografica.
In linea generale l'azione del Sole determina incrementi sismici che risultano sempre superiori alla media del periodo preso in esame rispetto alle micro o macro aree geografiche considerate, proprio perché in tale contesto il punto di genesi di tali fenomeni e il loro innesco è il medesimo.
Tale flusso di corrente risulta una fonte importante per la teoria sismogenetica da noi postulata, la quale contiene le basi concettuali di tipo scientifico che sono state accennate in questo sito.
Nel corso delle osservazioni abbiamo potuto appurare che le variazioni sismiche non avvengono solamente su scala globale, ma risultano correlate anche quelle microvariazioni o variazioni di minore portata anche a livello locale, come ad esempio è emerso per uno studio da noi condotto nell'area del Vulcano Laziale. Le osservazioni hanno potuto appurare come le variazioni dell'attività solare ricalcano la variazione della magnitudo e della profondità dei piccoli sismi avvenuti in tale area geografica.
In linea generale l'azione del Sole determina incrementi sismici che risultano sempre superiori alla media del periodo preso in esame rispetto alle micro o macro aree geografiche considerate, proprio perché in tale contesto il punto di genesi di tali fenomeni e il loro innesco è il medesimo.
La variazione magnetica dell'attività solare risulta dunque essere direttamente correlata con la sismica terrestre. I dati mostrano chiaramente una maggiore variazione della polarità magnetica del sole, nei periodi in cui l'attività del Sole risulta di maggiore intensità (picco che avviene ogni 11 anni). I picchi dell'attività geomagnetica terrestre seguono quelli dell'attività solare, relativa alla variazione di concentrazione delle macchie solari ed alla loro estensione.
Le macchie solari sono responsabili dei Flares che il Radio Emissions Project ha classificato come precursori sismici solari già dal 2012.
Le macchie solari sono responsabili dei Flares che il Radio Emissions Project ha classificato come precursori sismici solari già dal 2012.
Nel corso degli studi (condotti tra il 2012 e il 2014) il Radio Emissions Project ha evidenziato la presenza di una correlazione diretta tra le variazioni del Campo Magnetico Interplanetario e la variazione della Latitudine dei Sismi M6+ avvenuti su scala globale; è emerso come forti incrementi della magnitudo dei sismi si presentano quando sia la polarità dell'IMF che la latitudine dei sismi convergono.
Tale correlazione segue l'andamento della Magnitudine dei sismi sopracitati. Tale fatto mette in evidenza la presenza di un fenomeno fisico che sembra essere legato al meccanismo di innesco sismico delle aree soggette a maggiore stress tettonico. Ancora una volta l'attività solare risulta correlata ai fenomeni geofisici di media/forte intensità.
Tale correlazione segue l'andamento della Magnitudine dei sismi sopracitati. Tale fatto mette in evidenza la presenza di un fenomeno fisico che sembra essere legato al meccanismo di innesco sismico delle aree soggette a maggiore stress tettonico. Ancora una volta l'attività solare risulta correlata ai fenomeni geofisici di media/forte intensità.
Le aree viola (grafico in alo), determinate dalla linea temporale della variazione dell'IMF e della Latitudine dei sismi M6+, ci dicono che in quei punti tali variazioni presentano lo stesso andamento, andamento che come si è detto in precedenza determina un ingente incremento della magnitudo media dei sismi M6+ su scala globale.
Totale: 367 Sismi M6+ di cui 174 (47,4%) sismi in emisfero Nord e 193 (52,5%) in emisfero Sud (totale 367 sismi).
dei 362 sismi correlati con variazioni dell'IMF: 163 (45%) sono avvenuti con IMF negativo e 199 (55%) con IMF positivo.(totale 362 rilevazioni IMF)
5 sismi non posseggono infatti dati IMF per mancanza di dati presso la fonte iSWA presa in esame.
105 sismi sono avvenuti in emisfero sud con polarità negativa (29% degli M6+ e 64% dei sismi IMF negativo); 75 Sismi sono avvenuti in emisfero nord con polarità positiva (20,7% degli M6+ e 37,6 dei sismi IMF positivo)
In totale risultano 180 Sismi correlati con variazioni IMF identici alla latitudine (49,7%). Il 50,3% dei sismi non trova correlazione tra sua latitudine e Polarità IMF, ma tutti avvengono dopo incrementi geomagnetici importanti.
Totale: 367 Sismi M6+ di cui 174 (47,4%) sismi in emisfero Nord e 193 (52,5%) in emisfero Sud (totale 367 sismi).
dei 362 sismi correlati con variazioni dell'IMF: 163 (45%) sono avvenuti con IMF negativo e 199 (55%) con IMF positivo.(totale 362 rilevazioni IMF)
5 sismi non posseggono infatti dati IMF per mancanza di dati presso la fonte iSWA presa in esame.
105 sismi sono avvenuti in emisfero sud con polarità negativa (29% degli M6+ e 64% dei sismi IMF negativo); 75 Sismi sono avvenuti in emisfero nord con polarità positiva (20,7% degli M6+ e 37,6 dei sismi IMF positivo)
In totale risultano 180 Sismi correlati con variazioni IMF identici alla latitudine (49,7%). Il 50,3% dei sismi non trova correlazione tra sua latitudine e Polarità IMF, ma tutti avvengono dopo incrementi geomagnetici importanti.
Tale variazione, in concomitanza con l'incremento della magnitudo è stata osservata per la prima volta dal Radio Emissions Project nel 2010, epoca in cui si correlò l'andamento della polarità del Campo Magnetico Interplanetario il quale, virando verso Sud, determinava un incremento del numero dei sismi M6+.
In questo caso a tale correlazione si aggiunge anche la variazione della latitudine dei sismi di forte intensità (Emisfero Nord e Emisfero Sud).
In questo caso a tale correlazione si aggiunge anche la variazione della latitudine dei sismi di forte intensità (Emisfero Nord e Emisfero Sud).
Variazione componente Z e Polarità IMF - sismi elevata magnitudo
Nel 2015, i dati relativi a tutti i sismi M7+ verificatisi su scala globale nel 2014, vengono correlati con la fluttuazione spaziale della magnetopausa, in concomitanza con forti flutti di vento solare ad elevata densità o velocità. Tale variazione risulterà essere importante perché lo studio metterà in evidenza (ancora una volta), che l'attività solare è direttamente responsabile dell'innesco sismico a livello globale.
Il grafico mette in evidenza la stretta correlazione tra la variazione della magnitudo dei sismi M7+ e la variazione della distanza della Magnetosfera rispetto alla superficie terrestre (calcolata in raggi terrestri - MSD o Magnetophause Stand-off Distance). L'andamento della media lineare dei due indici è traticamente identico.
9.0 Giappone - 11 Marzo 2011
Spirale di Parker 24-48 ore prima di forti sismi
Russia 7.7 - Russia 8.3 - Sumatra 8.6 - 8.2
K Index e Sismi
Nell'Aprile del 2016, uno studio realizzato dal Radio Emissions Project, mise in correlazione evidente tutti i sismi M5 - M5.9 avvenuti su scala globale dal 1 Gennaio 2014 al 31 Dicembre 2015:
Lo studio mise in correlazione non solo il livello massimo del K-Index misurato dagli osservatori geomagnetici, ma anche il suo minimo giornaliero. Come è evidente dai due grafici sovrastanti il numero dei sismi è direttamente proporzionale al movimento del K-Index e viceversa.
Altri interessanti dati, presi in esame da tale studio, risultano le variazioni protoniche, in relazione alla presenza dei sismi verificatisi. Questo ci conferma le nostre ipotesi e che cioè l'indice di correlazione è evidente.
Malgrado i nostri studi e le nostre osservazioni avevano preso in considerazioni le modificazioni dell'IMF (Interplanetary Magnetic Field) già nel 2009, i dati GOES da noi studiati, confermarono proprio nel corso dei sismi del centro Italia, avvenuti nel 2016, che determinate variazioni del Campo Magnetico Interplanetario erano prodromi di sismi intensi.
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